Laura Sisti L’evocativa forza della realtà.
“Nominare un oggetto significa eliminare i tre quarti della gioia che possiamo trovare in una poesia, che consiste nel piacere di scoprire il significato poco per volta: suggestione, questo è il sogno”. Stéphane Mallarmé
Ogni volta che mi accosto alle opere di Laura Sisti scopro di ricercare modelli e atmosfere non tanto nei maestri della pittura quanto in quelli della parola. Questa pittrice, nel corso degli anni, ha infatti stabilito una relazione con la realtà che richiama molto la pratica poetica. Il poeta umanamente vive immerso nella realtà, ma il dato quotidiano viene da lui filtrato interiormente per trovare espressione nel verso poetico, nella parola distillata che non descrive, ma evoca. C’è una grande differenza fra l’evocare e il descrivere e Laura Sisti lo sa bene, in quanto il suo pennello li esperisce entrambi. In tutte le sue opere, tanto nel piccolo, quanto nel grande formato, l’artista parte sempre da una solida, seppur a volte minuta, descrizione: piccole imbarcazioni in attesa; una casa con il tetto rosso affacciata sullo specchio d’acqua di Annone; il lungo pontile che si addentra nel lungolago lecchese. Il dato naturale è per Sisti quello che lei stessa definisce come il suo angolo di certezza, come un “punto sicuro di partenza”; per restare nell’ambito poetico, è l’equivalente della siepe dell’Infinito di leopardiana memoria. Da quel dato di certezza, avvertito come sponda conosciuta e restituito con sobria ed essenziale solidità, la mano progressivamente si allontana, ricercando e assaporando la dimensione dell’evocare: il paesaggio lacustre di Annone, che si estende a sinistra della casa, diventa impalpabile trama di
macchie verdi e marroni, così come il pontile del lungolago di Lecco perde la sua forma conosciuta, stemperandosi nei lunghi filamenti di colore liberamente colati sulla tela. Il punto di forza della creatività di Laura Sisti sta nel fatto che il suo “cuor non si spaura”: quando la ricerca la sospinge verso le trame indefinite della suggestione, l’artista non si ritrae ma dà libero sfogo alla sua sensibilità e al suo pennello, lasciando piena libertà al colore di esprimersi al di fuori della forma. Le opere di Sisti invitano lo spettatore ad un originale e serrato dialogo con la componente cromatica del suo dipingere. La tavolozza di questa pittrice è ricca, complessa nel sondare tutte le sfumature di una tinta, ma per una sorta di vocazione all’analisi attenta e rispettosa delle diversità, l’artista si rivolge ad un colore per volta, elevandolo a protagonista, evidente o sottaciuto, di una singola opera, creando così delle sinfonie poetiche in rosso, in giallo, in verde, in blu. Assegnando ad ogni tinta una vita specifica, l’artista nasconde in essa i segni vibranti dell’essere, come in “Presenze nel bianco” in cui solo l’occhio attento riesce a scorgere i molti animali celati fra gli alberi. Nella poetica e nelle opere di Laura Sisti si celebra la libertà dell’artista che, con evocativa forza del pennello, sa estrapolare dal mondo quotidiano la sottile musicalità della poesia, che l’animo può sentire, la mano sapiente ritrarre e la mente preziosamente custodire.
Elisabetta Parente